Si definiscono interventi di adeguamento antisismico tutti quelli necessari a rendere gli edifici più resistenti ai terremoti. Questo tipo di calamità naturali, come ben si sa, è imprevedibile se non per la possibilità di caratterizzare le zone geografiche in base a diversi livelli di rischio. La classificazione dipende dalla probabilità che questo tipo di eventi si verifichino in un determinato lasso di tempo. In seguito agli ultimi aggiornamenti del 2003, l’Italia è divisa in quattro zone: la Zona 1 è la più pericolosa, la zona 4 è quella dove il rischio è meno elevato.
La zona in cui è situato influisce sul calcolo specifico del rischio per ogni edificio e sulla valutazione in merito all’esigenza, che in certi casi diventa un vero e proprio obbligo legale, di procedere o meno a interventi di adeguamento sismico.
Come tutti sanno, il nostro Paese è particolarmente sottoposto al rischio rappresentato dai terremoti, sia per la sua conformazione geologica, sia per l’età media e le caratteristiche degli edifici presenti sulla nostra penisola. La situazione viene poi ulteriormente complicata dal numero di essi che sono sottoposti a vincoli di tutela storica e artistica.
Posto che per le nuove costruzioni, procedere a una progettazione che tenga conto dei criteri relativi al rischio sismico è obbligatorio per legge, la valutazione che determina la necessità e la tipologia di interventi di adeguamento sismico degli edifici esistenti, diventa inderogabile in certi casi, in base ad alcune variabili.
Per quelli che vengono definiti “edifici strategici o rilevanti”, cioè a rilevanza pubblica come Scuole o ospedali, in Italia è stato dato, sempre nel 2003, un impulso a livello legislativo per procedere a una grande ricognizione nazionale del livello di rischio come prologo a una accelerazione della necessaria messa in sicurezza.
Per tutte le altre costruzioni, la valutazione sul rischio sismico diventa obbligatoria se si procede a modifiche strutturali che comportano ad esempio determinate variazioni di altezza, di ampiezza, di uso, di carico statico. Lo stesso tipo di studio deve venire effettuato in seguito a interferenze con la situazione di partenza. Queste interferenze possono essere di tipo cumulativo e ordinario, come per esempio quelle che hanno cause ambientali (maltempo, neve) o quelle relative allo stato di usura di particolari componenti strutturali, oppure straordinario. Se si verificano infatti incidenti come incendi o urti o anche se per l’appunto si verificano scosse di terremoto, diventerà necessaria una successiva valutazione sulla tenuta antisismica.
Il rischio sismico viene definito in base ad un calcolo matematico che moltiplica tra loro questi tre fattori: P (pericolosità, definita dalla probabilità di un evento sismico in uno stabilito periodo di tempo) x V (vulnerabilità dell’edificio ai danni, in base alle proprie caratteristiche) x E (esposizione, intesa come la specifica presenza di vite umane e risorse).
Una normativa specifica esiste infine relativamente alla sicurezza sul lavoro. I datori di lavoro hanno obblighi specifici riguardo all’adeguamento antisismico degli edifici in cui svolgono e fanno svolgere dai propri dipendenti, la loro attività.
Anche se spesso “adeguamento antisismico” e “miglioramento antisismico” vengono usati come sinonimi, dal punto di vista tecnico esistono delle differenze.
Mentre per “miglioramento sismico” si intendono interventi più blandi, volti appunto a migliorare la situazione di una determinata costruzione dal punto di vista sismico, con “adeguamento sismico” tecnicamente si parla dell’ottenimento di determinati standard di sicurezza prestabiliti da apposite normative. Esistono poi quelli che vengono definiti “interventi di riparazione locale” che interessano un miglioramento della sicurezza di elementi singoli e non dell’intera struttura.
In generale quando si interviene su costruzioni esistenti si può parlare di “retrofit”: questo è a tutti gli effetti cioè uno dei casi di applicazione di nuove tecnologie a sistemi esistenti per migliorarne le prestazioni.
Tra i principali interventi di retrofit sismico, che come risultato hanno quello di miglioramento antisismico o adeguamento sismico, possiamo citare: i consolidamenti delle murature, l’inserimento di sostegni e ancoraggi per le strutture in cemento, l’aggiunta di elementi verticali resistenti.
Altri interventi possono riguardare un rafforzamento del collegamento tra tetto e facciata e il consolidamento dei solai.
L’introduzione di materiali sempre più avanzati, come ad esempio quelli a base di FRP (materiali fibrorinforzati a matrice polimerica) che possono essere aggiunti al calcestruzzo migliorandone le prestazioni dal punto di vista antisismico, ha aggiunto nel tempo sempre più possibilità di intervento.
Da qualche anno in Italia esistono dei bonus fiscali a sostegno dell’incremento della sicurezza degli edifici dal punto di vista sismico. In particolare, vi possono rientrare le spese sostenute tra il 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021.
I benefici riguardano gli edifici destinati ad uso abitativo e quelli destinati ad attività produttive, che si trovano nelle zone sismiche italiane dalla 1 alla 3 e sono incluse anche le spese che riguardano le verifiche preliminari. L’ammontare del bonus può aumentare in base alle classi di riduzione del rischio che si riescono ad ottenere.
Per scoprire i vantaggi che si possono ricavare in base alla propria situazione specifica e studiare le strategie di azione migliori, è sempre consigliabile affidarsi a professionisti che garantiscano un’accurata conoscenza delle normative più aggiornate e la capacità di fornire preventivi dettagliati.
CGA è specializzata in interventi di miglioramento antisismico a impatto zero, cioè minimizzando i disagi e garantendo interventi veloci che non costringono all’interruzione dell’accesso agli edifici, e nell’adeguamento sismico di opere ad uso civile e immobili prefabbricati in calcestruzzo.
Per ogni domanda o richiesta di preventivo, quindi, contattaci! Sapremo dare la migliore risposta alle tue esigenze su un tema fondamentale come quello della sicurezza.